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Miglioramento di un saggio sensibile per la troponina I e rischio di infarto miocardico ricorrente e decesso in pazienti con sospetta coronaropatia acuta


Benchè il saggio per la troponina sia diventato sempre più sensibile, non è chiaro se ulteriori riduzioni nella soglia di identificazione delle concentrazioni plasmatiche di troponina possano migliorare gli esiti clinici in pazienti con sospetta sindrome coronarica acuta.

È stato condotto uno studio per determinare se l’abbassamento della soglia diagnostica per infarto del miocardio con un saggio sensibile per la troponina fosse in grado di migliorare gli esiti clinci.

Nello studio, tutti i pazienti consecutivi ammessi con sospetta sindrome coronarica acuta al Royal Infirmary di Edinburgo ( Scozia ) prima ( n=1038; febbraio-luglio 2008, nella fase di validazione ) e dopo ( n=1054; febbraio-luglio 2009, nella fase di implementazione ) l’abbassamento della soglia di identificazione per necrosi miocardica da 0.20 a 0.05 ng/mL con un saggio sensibile per la troponina I sono stati suddivisi in 3 gruppi ( inferiore a 0.05 ng/mL, 0.05-0.19 ng/mL e superiore o uguale a 0.20 ng/mL ).

Nella fase di validazione, solo le concentrazioni al di sopra della soglia diagnostica originale di 0.20 ng/mL sono state segnalati ai medici.

La principale misura di esito era la sopravvivenza libera da eventi ( infarto del miocardio ricorrente e decesso ) a 1 anno in pazienti raggruppati in base alle concentrazioni plasmatiche di troponina.

Le concentrazioni plasmatiche di troponina sono risultate inferiori a 0.05 ng/mL in 1340 pazienti ( 64% ), tra 0.05 e 0.19 ng/mL in 170 ( 8% ) e uguali o superiori a 0.20 ng/mL in 582 pazienti ( 28% ).

Durante la fase di validazione, il 39% dei pazienti con concentrazioni plasmatiche di troponina comprese tra 0.05 e 0.19 ng/mL è deceduto o ha sofferto di un infarto del miocardio ricorrente e 1 anno rispetto al 7% e 24% di quelli con concentrazioni di troponina inferiori a 0.05 ng/mL ( P<0.001 ) o uguali o superiori a 0.20 ng/mL ( P=0.007 ), rispettivamente.

Durante la fase di implementazione, l’abbassamento della soglia diagnostica a 0.05 ng/mL è risultata associata a un minor rischio di morte e infarto miocardico ricorrente ( da 39% a 21% ) in pazienti con concentrazioni di troponina tra 0.05 e 0.19 ng/mL ( odds ratio, OR=0.42; P=0.01 ).

In conclusione, in pazienti con sospetta sindrome coronarica acuta, l’implementazione di una saggio sensibile per la troponina ha aumentato le diagnosi di infarto miocardico e ha identificato pazienti ad alto rischio di infarto del miocardio ricorrente e morte.
L’abbassamento della soglia diagnostica della troponina plasmatica è risultata associata a riduzioni maggiori nella morbilità e nella mortalità. ( Xagena2011 )

Mills NL et al, JAMA 2011; 305: 1210-1216.


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